Terza edizione di “Storie, Aneddoti, Fatti e Misfatti di Centola e delle sue Frazioni”

L’Associazione “Progetto Centola” ha presentato, il 6 luglio 2019, il libro “Storie, Aneddoti, Fatti e Misfatti di Centola e delle sue Frazioni – III Edizione”.

 

L’evento si è tenuto alle ore 21 nella Piazza del Rosario, e ha visto, oltre alla partecipazione consueta del Presidente dell’Associazione Prof. Ezio Martuscelli e del Socio Fondatore Maria Rosaria Lo Schiavo, che hanno curato l’edizione del volume, anche il Prof. Raffaele Luise, Presidente della Commissione Giudicatrice del Concorso di Narrativa, e il Sindaco di Centola Carmelo Stanziola.

 

Nel corso dell’evento, che ha anche visto una grande partecipazione di pubblico, sono stati proclamati i vincitori di questa III Edizione e assegnati i premi relativi.

Di seguito, un resoconto come sempre brillante e significativo del nostro Andrea Luise, corredato da alcune foto scattate nel corso dell’evento:

Resoconto della serata dedicata alla terza edizione di “Storie, Aneddoti, Fatti e Misfatti di Centola e delle sue Frazioni”
(a cura di Andrea Luise)

Complice una luna tempestiva – alta sui tetti di Centola – è stata perfetta la magia della piazzetta del Rosario la sera del 6 luglio scorso. Piazzetta affollata da tanti, interessati alla conclusione del III^ Concorso di Narrativa organizzato dal Progetto Centola.Serata emozionale, in cui ciascuno ha reso omaggio a una figura del (proprio) passato: non sologli autori premiati e chi ha condotto la serata, ma chiunque abbia parlato. Così come la massima parte dei racconti contenuti nel libro presentato la stessa sera: il passato è più presente che mai, nella tensione affettiva di chi lo rievoca.La memoria dei luoghi e del tempo, dunque, come memoria degli affetti perduti, delle figure care perdute troppo presto. O memoria di un mondo che merita di essere conosciuto o ricordato, come la transumanza giornaliera degli asini (i ciucci, per l’esattezza) per le vie di Centola nel racconto citato di Maria Teresa Scianni: epica della civiltà contadina.

Più che le motivazioni dei singoli premi o il contenuto dei racconti- i libri devono essere letti, e questo lo merita – è bello annotare qui lo scambio umano e psicologico tra i membri della giuria e gli autori premiati, autori diversi per personalità e capacità comunicativa, ma tutte persone di sicuro interesse. E così il “giurato” che torna psichiatra (Luigi Leuzzi) e sottolinea la valenza junghiana del sogno premiato, laddove l’autore (Antonio Ciccarino, premiato col terzo premio della sezione Narrativa) spiega la sua timidezza di stasera con una ammissione di grande simpatia: di non aver più tenuto un microfono in mano dalle scuole elementari…

E la giurata / docente (Elena Paruolo) che chiede a Paolino Vitolo (secondo premio, sempre per la Narrativa) se quanto da lui narrato sono ricordi oppure emozioni ancora vive, e l’autore risponde con slancio davvero giovanile “sono emozioni vive, io sono giovane non ho tempo per la nostalgia!”.

E la presentazione della vincitrice del primo premio per la Narrativa, Raffaella Imbriaco, che rivela una presenza e una personalità di spessore, con le parole intense sull’ Accoglienza, su cui torneremo. E ancora la giurata che torna preside (Melania Santarcangelo) quando davanti si trova l’autrice del lavoro “adulto” premiato per la sezione Emigrazione, una ragazzetta, una alunna benché del superiore. E lo scrivente, infine, che grazie al premio ricevuto (Menzione specialedella giuria), ha potuto ringraziare pubblicamente le due persone all’ origine del racconto premiato…

E tutto questo vissuto in una piazzetta chenon è più solo cornice di eventi, ma luogo dell’anima anch’essa.

La Serata è stata condotta con divertita alternanza, spesso in sintonia, da Raffaele Luise – Presidente della Giuria del III^ Concorso di Narrativa – e Maria Rosaria Lo Schiavo, Segretaria del medesimo Concorso e anima del Progetto Centola.

Raffaele Luise ha volato alto, definendo leopardiana la piazzetta e citando la siepe dell’“Infinito”, chiamando il Campanile “nume tutelare” : ha volato alto più del muretto dei nostri salti infantili nella piazzetta del Rosario, in una infanzia di “scugnizzi felici” rievocata ancora stasera.

Raffaele Luise ha espresso apprezzamento per la crescita di qualità degli scritti dei 21 autori partecipanti, che in un totale di 32 racconti inviati e pubblicati descrivono i luoghi dell’anima: migrazioni, guerre, la cultura contadina, il mare di Palinuro. Sono stati premiati, ha detto, piccoli capolavori, a sostegno di una Memoria che è fondamentale per costruire una Comunità civile. Raffaele ha anche rivolto al Progetto Centola una proposta che riprende una mia di due anni fa: tradurre la memoria nel presente, considerare dunque anche il presente e i giovani, innestare sul tessuto della memoria i problemi dei ventenni. Intercettare una “diaspora giovanile” che va al di là del lavoro di formazione tramite la scuola, pur necessario e reso più problematico dalla perdita del liceo a Centola, ricordata dalPresidente del Progetto Centola.

Maria Rosaria Lo Schiavo ha svolto il suo duplice ruolo di Segretaria del Concorso e ottima voce recitante, con passione visibile dichiarata, anzi rivendicata. L’emozione, ha detto, nasce dall’importanza particolare che la raccolta di Narrativa rappresenta, sia per il recupero storico di fatti e personaggi del territorio altrimenti perduti, sia perchè ri-porta la gente alla scrittura. In aggiunta, la giovane età di alcuni autori è da apprezzare. Questi racconti, ha concluso, sono “…echi di un passato noto e ignoto che mi avvicina alle mie origini: orgoglio di concittadina che ha conosciuto gli atti di coraggio della gente del mio paese, nel tempo”.

In apertura di Serata Ezio Martuscelli, Presidente dell’Associazione Progetto Centola aveva sottolineato, con orgoglio più che giustificato, il successo del Concorso di Narrativa che in tre edizioni ha raccolto un totale di 200 racconti: un opus che offre uno spaccato della storia locale di Centola e delle sue frazioni. Un lavoro corale e prezioso per la comunità e, volendo, per le scuole del territorio, compresa l’alta valenza culturale delle immagini raccolte negli anni.

Il Sindaco, Carmelo Stanziola, ha apprezzato il ruolo di questi racconti che riportano a tempi in cui i valori del sacrificio erano presenti e condivisi: una lezione vitale per le generazioni attuali, poco inclini al sacrificio. Stanziola ha voluto citare un solo racconto, che a firma collettiva “I compagni di classe” ricorda un comune amico scomparso di recente, ancora giovane. Sono i sentimenti e i valori da conservare, ha concluso il Sindaco.

Poi la Premiazione, naturalmente.

Svolta secondo uno schema efficace: dichiarazione del vincitore da parte del Presidente della Commissione, lettura da parte di Maria Rosaria di una pagina significativa del racconto premiato, una domanda a ciascun autore da parte di un componente della Giuria, consegna del premio – belle targhe di legno di radica con immagini del nostro territorio. Questo schema ha consentito di intra-vedere chi c’è dietro un certo racconto, di immaginare meglio frammenti della loro personalità, della loro vita. Come diceva Virginia Woolf, citata molto a proposito da Maria Rosaria “…dentro, ognuno di noi ha il proprio passato, libro di cui gli altri leggono solo il titolo”. Con i premiati si è cercato stasera di andare un pò oltre il titolo…

Al mioracconto “La scoperta del mare”, è stata dedicata una “Menzione Speciale della Giuria”. Cosa che mi ha consentito di ringraziare due persone – non a caso due donne – : Maria Rosaria che mi invitò con amichevole fermezza a mandare un racconto, “costringendomi” a rievocare un ricordo della mia remota infanzia cilentana (infanzia che pensavo di avere già “saccheggiato” completamente), un ricordo che ritenevo perduto. E la mia cugina timida e sorridente cui devo la “scoperta del mare”che ho raccontato, presente stasera in piazzetta, con i suoi occhi ridenti di sempre.

Il 3^ premio per la Narrativa è andato, come detto, ad Antonio Ciccarino per il racconto “Il sogno”. A lui Luigi Luzzi, psichiatra, ha posto la domanda junghiana sulla figura demoniaca del sogno (parlando di sensibilità spontanea da inconscio collettivo). Il premiato ha ammesso la componente autobiografica del racconto, confessando che avrebbe preferito sognare non Satana ma..quello Buono e ha concluso con il citato riferimento al“microfono alle scuole elementari”.

Il 2^ premio è andato a Paolino Vitolo per il racconto “Le grotte di Palinuro” dedicato ai due grandi amori: il mare e la donna. Napoletano da 55 anni innamorato di Palinuro, Paolino ha voluto rievocare il ricordo indelebile di un amico scomparso, il protagonista del racconto, cui l’autore è grato anche per essere stato da lui definito apertamente “più palinurese dei palinuresi”.

Il 1^ premio per la Narrativa è andato a “Fuga dal treno” di Raffaella Imbriaco, racconto definito bellissimo e cinematografico. Alla domanda del Presidente della Giuria se il lieto fine della storia, sullo sfondo crudele della guerra, sia un messaggio valido ancora oggi, l’autrice, nel ricordare che il racconto riguarda una storia vera, quella di suo padre, ha chiarito che le componenti di leggerezza e ironia sono state da lei volute nel racconto per stemperare la presenza del male. E, rispondendo affermativamente alla domanda, ha lanciato un messaggio forte sul valore permanente dell’accoglienza, del fare cioè qualcosa per gli altri, senza giudicare. Per rimanere umani, pur vivendo – ha riconosciuto – in un mondo pieno di paure. Le sue affermazioni vengono ritenute da Raffaele Luise “il segno più alto della serata”, riferite come sono al valore permanente dell’accoglienza, quella che salvò la vita al padre dell’autrice premiata, da rivolgere ancora e ancor più oggi agli sconosciuti che ne hanno disperato bisogno. Sconosciuti – aggiungo io –che sono i padri e le madri di qualcuno che in altre lingue e in altri luoghi ricorderà questi gesti di accoglienza, magari con un racconto premiato…

Infine, per la Sezione del Concorso dedicata al tema della Emigrazione, il Premio è andato al racconto “La valigia sotto la polvere”, della 17enne Matilde Scianni. Un racconto definito dalla Giuria emozionante, con rimandi ad Andersen nel suo rendere vivo qualcosa di inanimato. Melania Santacangelo, la Preside componente della giuria, incaricata di “intervistare” la giovane vincitrice, ha confessato di aver ritenuto incredibile che dietro una scrittura rievocativa espressa in termini così adulti si celasse una autrice all’epoca 16enne. Del racconto di Matilde sono stati apprezzati, oltre allo stile, i richiami a famiglia e amore, ma anche alle migrazioni e al sentirsi estranei rispetto al mondo circostante. La sua targa premio riporta l’ulivo e la primula palinuri, simboli di Centola e di Palinuro.

In conclusione, un evento che nel celebrare la memoria privata e collettiva aggiunge un’altra serata ai ricordi dei presenti : ci sono tutte le premesse per una IV^ edizione del Concorso di Narrativa, magari con gli aggiornamenti che verranno ritenuti utili quando si deciderà di promuoverlo.

Andrea LUISE

Potrebbero interessarti anche...

Una risposta

  1. Maria Luisa Amendola ha detto:

    Non c’era alcun dubbio che dalla penna di Andrea sarebbe uscito un articolo preciso nella descrizione dell’evento e pieno di emozione e sentimento. Grazie, Andrea.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *