La Chiesa di San Nicola di Mira in Centola (Prima parte)

Per la serie “Pagine di Storia”, la nostra rubrica a cura del Presidente dell’Associazione Prof. Ezio Martuscelli, presentiamo una sezione dedicata ai Luoghi della Cultura del Territorio del Comune di Centola, e la serie “Un Viaggio tra Chiese e Conventi”, con una prima parte del documento relativo alla Chiesa di San Nicola di Mira in Centola.

La Chiesa di San Nicola di Mira in Centola

Parte prima: origini, storia e caratteristiche strutturali

La chiesa parrocchiale di Centola è dedicata a S. Nicola, vescovo di Mira, uno dei santi più venerati e amati nel Cilento (nato all’incirca nel 260 d. C. a Patara, città della Licia, Asia Minore, attuale Turchia; morto intorno al 335 d. C. San Nicola è il protettore dei deboli, dei bambini, delle ragazze che si avviano al matrimonio e dei marinai). La chiesa fu inaugurata il 15 agosto del 1617, come documentato dall’iscrizione sull’asse orizzontale in pietra del portale.

“domus mea domus orazionis est, a. D. 1617”

(la mia casa è casa di preghiera, anno del Signore 1617).

La chiesa, in stile barocco, è situata al centro del paese (antica Contrada Piazza) con l’ingresso principale nella piazzetta generale Pietro Imbrìaco dove confluiscono le strade storiche di Centola: Rosario (già San Basilio in Grangelle), San Sebastiano, Serra (già Riscatto poi via Imbriaco) e via Roma (già via Talamo).

Lo storico Francesco Barra circa la costruzione della chiesa scrive: < la comunità di Centola si era fatta pienamente carico della completa ricostruzione dell’antica chiesa parrocchiale, cascata e resa inagibile per la vetustà e inoltre incapace di accogliere l’accresciuta popolazione …. Non era infatti casuale che il nuovo edificio venisse edificato al di fuori delle ristrette mura medievali, ponendosi come anello di congiunzione tra il centro antico e il nuovo rione serra>.

La chiesa, nel 2014, è stata riaperta al culto dopo complessi interventi di restauro conservativo e di lavori di rifacimento eseguiti a seguito di accurate e moderne indagini diagnostiche che hanno permesso l’individuazione delle cause che fin dalla sua costruzione ne determinavano l’instabilità’ strutturale. Per queste ragioni la chiesa nel tempo è stata considerata inagibile e chiusa per periodi anche lunghi per pericolo di crolli le cui cause erano addebitate, erroneamente, a fenomeni franosi.

Questi ultimi lavori hanno portato, tra l’altro, all’accorciamento della chiesa di alcuni metri e alla ricostruzione della facciata frontale usando nuove tecniche basate sull’impiego di materiali leggeri. In questo contesto purtroppo si è dovuta sacrificare anche la cantoria (la tribuna riservata ai cantori, dove era sistemato l’antico organo).

La serie di fotografie qui di seguito postate permette di evidenziare alcuni delle trasformazioni strutturali e architettoniche che hanno accompagnato, nel tempo, la storia della chiesa. Tra queste sono da ricordare la costruzione della sacrestia e del campanile, addossati all’incirca sulla facciata ovest della chiesa. Un nuovo campanile fu reso necessario essendo stata dichiarata non agibile l’antica torre campanaria della piazzetta del Rosario che era parte integrante della chiesa di San Basilio, eretta dai monaci Basiliani, della quale purtroppo non rimane traccia.

Tutto quanto sopra rientra in una più vasta ricerca condotta dall’Associazione storica culturale “Progetto Centola” avente i seguenti obiettivi:

1) Censire, catalogare e valorizzare il Patrimonio culturale, immobile e mobile, del Comune di Centola.

2) Promuovere azioni finalizzate a un’ampia e informata fruizione, sostenibile, di questo Patrimonio, indirizzata in particolare, alla scuola, ai giovani e ai turisti.

La descrizione dell’interno della chiesa che si caratterizza per la presenza di altari di marmo, statue, quadri e antichi manufatti religiosi di pregevole fattura, interessanti, dal punto di vista culturale, artistico e storico sarà a breve pubblicata, come parte seconda, sul nostro sito.

 

Ezio Martuscelli

Presidente Associazione “Progetto Centola”

06 maggio 2020

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *