Presentazione del libro “In un posto chiamato Europa” di Gisella Forte
Sabato 9 luglio 2016. È sera a Centola, una calda sera d’estate. Molti hanno rinunciato alla cena, qualcuno è appena tornato dal mare, altri hanno trascurato i soliti riti del sabato sera, per di più estivo, ma la sala del Museo delle Testimonianze e della Memoria di Centola è gremita. L’evento che ha richiamato tanto pubblico è la presentazione del primo libro di una giovane scrittrice di Foria di Centola, Gisella Forte. Gisella, laureata in Scienze Politiche all’Università di Bologna, è appassionata di arte, storia, letteratura, fotografia, gatti e di tanto altro, ma soprattutto ama viaggiare e, pur adorando la sua terra di origine, il Cilento, si sente cittadina del mondo. In questo momento della sua vita abita a Barcellona, ma di frequente torna a Centola per rinsaldare le sue radici. Ed è proprio in uno di questi ritorni che abbiamo avuto il piacere di conoscerla, in occasione della presentazione del suo primo libro, intitolato “In un posto chiamato Europa”.. L’Europa, centro di cultura e di civiltà, ma anche crocevia di migrazioni, di guerre, di sconvolgimenti, è il palcoscenico su cui si svolgono le storie di personaggi “straordinariamente comuni”. Il libro è costituito da dodici racconti, più cinque cosiddetti “intermezzi di viaggio”, quasi a significare che tutto il lavoro di Gisella non è altro che un viaggio, spesso profondamente anche se nascostamente autobiografico, viaggio in cui incontriamo i personaggi più diversi, che hanno la ventura di trovarsi nella nostra Europa, vista in qualche modo come il centro del mondo, pur con le sue contraddizioni, i suoi errori e le sue promesse non mantenute.
Ma veniamo alla cronaca della serata. La conferenza, moderata da Maria Rosaria Lo Schiavo, è stata aperta dal presidente dell’Associazione Progetto Centola, che ha organizzato l’evento. Subito dopo ha preso la parola il sindaco di Centola, Carmelo Stanziola, sempre presente e attento a questi eventi culturali. Si è poi avuto lo splendido intervento della prof. Elena Paruolo, che ha analizzato il libro ed il suo contesto geografico e culturale, evidenziando i momenti più toccanti, i personaggi più particolari, le situazioni più emozionanti. Ed infine, quando Maria Rosaria Lo Schiavo ha aperto il dibattito con il pubblico è iniziata la parte più interessante della serata, che si è protratta a lungo, fin quasi alle ore piccole. Gisella Forte ha risposto ha tutti, con grazia, gentilezza e soprattutto cultura. Le parole che più ci hanno toccato sono state quelle della risposta alla domanda di uno dei presenti che chiedeva come si fa a diventare scrittore. La risposta è stata semplicemente “Leggendo” e Gisella ha evidentemente letto molto ed ora, con questa sua opera e con quelle che sicuramente seguiranno, ha cominciato ad elargire al mondo il patrimonio di cultura, di sensibilità, di spirito, di amore che ha accumulato nella sua giovane esistenza.
Paolino Vitolo